www.blogtaormina.it.
Taormina. “Basta con la svendita del Teatro Antico, bisogna puntare sulla qualità e farlo attraverso una schema pubblico che preveda una sinergia tra gli enti di riferimento del territorio”. Il monito arriva dal presidente del Conservatorio Corelli (e consigliere di amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele), Giuseppe Ministeri, che lancia ufficialmente la proposta di “un modello alla Regione Siciliana per Taormina”. La questione concerne, in sostanza, la gestione e la programmazione degli eventi al Teatro Antico, che rappresenta un luogo di riferimento nell’offerta culturale della Perla dello Ionio e più in generale dell’intera Sicilia. La presa di posizione di Ministeri arriva nel momento stesso in cui, tra l’altro, laFondazione TaoArte a sua volta auspica di poter riavere una giusta centralità, in termini di spazi e di date, nell’utilizzo del Teatro Antico, che nella maggior parte della serate in estate vede ormai protagonisti i privati mentre proprio TaoArte viene chiamata, comunque, a farsi carico di tutti gli allestimenti.
Un modello diverso.
“Intervengo sul futuro di Taormina e del Teatro Antico – affermaMinisteri – per evidenziare la necessità di puntare sullo schema di recente adottatodall’assessore al Turismo Manlio Messina per il Bellininfest o per Sicilia Jazz Festival comegiusto modello da proporre e su cui lavorare per Taormina: una programmazione affidata atutte le principali istituzioni pubbliche di settore (Assessorato regionale, Enti locali, Bellini,Massimo, Vittorio Emanuele, Foss, Conservatori e Università), in questo caso con la regiadella risanata Fondazione TaoArte Sicilia, per superare la logica dell’affidamento inconcessione a privati e perseguire un modello diverso, che conduca a riportare il Teatro aisuoi antichi fasti”.
Taormina Arte comprimaria.
“Da troppi anni ormai TaoArte, anche per ragioni oggettiveche per lungo tempo ne avevano limitato l’agibilità, è stata relegata ad un ruolo dacomprimaria a fronte di un Teatro Antico divenuto location a buon mercato per operatoriprivati – afferma Ministeri -. Privati che, a fronte del pagamento di un modesto canone, lorichiedono in concessione per spettacoli di musica leggera o d’opera non sempre di altissimolivello”.
Sviluppo e turismo.
“Così sono state spogliate le autorità pubbliche di qualsiasi valutazionequalitativa o artistica, ha inciso profondamente anche sulla natura dello sviluppo diTaormina, sempre più orientato su un turismo di fascia più bassa, spesso anche regionale,che affolla i parcheggi e al più consuma un panino o un gelato. Per altro c’è stato l’apprezzabile sforzo dell’Amministrazione che lo scorso anno, a seguito della richiesta delsindaco Mario Bolognari, riuscì ad ottenere che almeno ridosso di Ferragosto venisserosospese gli eventi al Teatro. In questo ragionamento da impostare possiamo contare anchesulla sensibilità del direttore del Parco di Naxos-Taormina, Gabriella Tigano”.
La Fondazione al centro
“La Fondazione Taormina Arte Sicilia, tornata alla pienaoperatività grazie alla preziosa opera dell’ex commissario Pietro Di Miceli e del segretarioNinni Panzera, e che il neocommissario Bernardo Campo sapientemente proseguirà edimplementerà – conclude Ministeri -, può e deve tornare ad essere l’organizzatore dellastagione del Teatro Antico. L’incasso da concessione a privati, infatti, non giustifica in alcunmodo la “svendita” del Teatro né l’assenza di un indirizzo culturale nella principale metaturistica della Sicilia. Penso ad una stagione di qualità, a partire dal 2021, con la grande liricaprodotta dai teatri lirici siciliani (penso al modello Arena di Verona), la musica sinfonica, lecontaminazioni musicali, ma anche con qualche grande evento di musica leggera – perché no– frutto di sinergie pubblico/privato, ma tutto sempre sotto la regia di TaoArte”.